5 strategie per insegnare ai bambini a prendersi cura del proprio corpo

Prendersi cura del proprio corpo è un’attitudine che il bambino conquista nel secondo anno di vita, in linea con il movimento, lo sviluppo linguistico e la capacità di alimentarsi autonomamente.
Come insegnare a bambine e bambini a prendersi cura del proprio corpo e a premurarsi della propria igiene personale?

L’esempio dell’adulto

L’accudimento rappresenta una preziosa opportunità di comunicazione adulto-bambino e un’inestimabile occasione di gioco.
Gran parte della giornata di bambine e bambini è dedicata all’accudimento dei loro bisogni, con il rischio di diventare una routine automatica e spersonalizzata.
Lavarsi il viso, asciugarsi le mani e spazzolarsi i denti concretizzano la cura del corpo e ci aiutano a sentirci meglio. Pensa ad esempio a come ti senti quando fai la doccia dopo una giornata faticosa.
Prendersi cura del tuo bambino, allora, significa regalargli un profondo senso di benessere attraverso semplici gesti quotidiani: il cambio, il bagno e l’idratazione della pelle possono diventare momenti di tenerezza e protezione.
Osserva, ad esempio, l’espressione del tuo bambino quando gli insegni a lavarsi o gli spazzoli i capelli: la cura che esprimi nei tuoi gesti gli trasmetterà il valore della premura per la sua persona.
La preziosa immagine che costruiamo del nostro corpo è fortemente legata alle nostre prime esperienze nelle mani degli adulti.

5 strategie educative utili per insegnare ai bambini a prendersi cura del proprio corpo

  1. Come sempre, la prima regola è dare il buon esempio: tuo figlio, infatti, impara imitando il comportamento degli adulti per lui significativi.
  2. Crea un ambiente adeguato alle sue abilità: usa una pedana che possa aiutarlo a raggiungere gabinetto e lavandino, tieni l’asciugamano alla sua portata e fa’ in modo che possa raggiungere autonomamente spazzolino e dentifricio.
  3. Incoraggia il suo desiderio di autonomia: chiedigli di svolgere ogni giorno compiti semplici, come ad esempio lavarsi il viso prima di scuola. Mostragli come fare, ma lascia che metta alla prova le sue abilità con la tua supervisione e intervieni solo se è necessario. Quando ha imparato, proponigli un compito più complesso, come togliersi la maglietta del pigiama o indossare la biancheria: in questo modo manterrai sempre vivo il suo interesse.
  4. Non farti prendere dalla fretta, per coordinarsi occorrono tempo ed esercizio: non sgridarlo se è lento o se bagna il pavimento, piuttosto mostragli come fare per non sprecare acqua e rispetta con pazienza i suoi ritmi. È preferibile svegliarlo 10 minuti prima dell’orario consueto, piuttosto che sostituirti completamente a lui nel lavarlo o vestirlo.
  5. Chiedigli di guardarsi allo specchio: il bambino osserva se stesso e gli adulti più di quanto credi. Puoi sfruttare questo suo acerbo compiacimento, chiedendogli di controllare se è ben pettinato e pulito, se ha gli abiti in ordine e le scarpe allacciate.

L’importanza di sporcarsi

Presta attenzione a non esagerare: se l’igiene è importante per la salute del tuo bambino, come in ogni cosa è bene trovare un equilibrio. Un’educazione troppo severa rischia di infondere una certa riluttanza a sporcarsi anche durante un’attività ludica o creativa.
I bambini imparano attraverso il gioco e questo significa che hanno bisogno di correre, esplorare e vivere tante avventure. Solitamente sporcarsi non è rischioso per la salute del bambino e al contrario è molto stimolante.

Ora tocca a te: come insegni a tuo figlio a lavarsi da solo? Raccontamelo in un commento e se pensi che questo post sia utile, lasciami un like e condividilo con #gattabuialab.

Riferimenti bibliografici

  1. Luigia Camaioni e Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2002 Bologna.
  2. Elinor Goldschmied e Sonia Jackson, Persone da zero a tre anni,Edizioni Junior, Parma 2011.
Sono ricercatrice di Pedagogia Sperimentale all'Università IUL e dottore di ricerca in Metodologie della Ricerca Educativa all'Università di Salerno. Cultore e assegnista in Metodologie e tecniche del gioco e Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento, sono componente del consiglio direttivo del CIPPS – Centro Internazionale di Psicologia e Psicoterapia Strategica, Scuola di specializzazione in psicoterapia strategica ad orientamento neuroscientifico, Ente di ricerca e Centro clinico, membro del comitato redazionale della collana “Tecnologie per l’Apprendimento – Didattica, Gioco, Media education” di Pensa Editore.